La storia dell'antico Egitto ha inizio nelle sconfinate regioni del Sahara. A causa della progressiva desertificazione della regione le popolazioni furono costrette a emigrare verso la fertile Valle del Nilo. Qui si fusero con gli abitanti del luogo. Questo processo si concluse intorno al 6000 a.C.
Di questo periodo sopravvivono solo i reperti trovati a Nabta Playa, una depressione nel bel mezzo del deserto a non molta distanza dall'Egitto. In questa zona sono state trovate traccie di cultura megalitica neolitica risalenti al V millennio a.C. e primi esempi di religione egizia, come dei graffiti della dea Hathor. Molti archeologi sostengono che questa sia la prima forma di civiltà della storia e che da qui siano state gettate le basi della cultura egizia. Infatti, molti aspetti religiosi di questa antichissima cultura sono uguali, per certi aspetti, alla religione egizia, come seguire l'orientamento del sole e puntare i monumenti funerari a nord, cosa importante per gli egizi di epoche successive come l'Antico Regno, che ritenevano che il defunto entrasse nel Duat ( oltretomba ) a nord dove "le stelle non tramontano mai".
Da altre culture, come nella cultura di Tasiana, sappiamo invece che queste genti conoscevano l'agricoltura, testimonianza di un evoluzione da nomadi a stanziali.
I primi insediamenti di contadini erano costituiti da comunità a base familiare, che gradualmente diedero vita a piccoli centri urbani. A poco a poco la società divenne sempre più complessa.
Intorno al 4000 a.C. iniziano a formarsi due distinte culture, quella di Merinde Beni Salama a nord e quella di Badari a sud, che finirono per prevalere sulle altre culture limitrofe.
Questa diversità è riscontrabile nella diversità geografica delle due aree. Il delta del Nilo è fertile e paludo, mentre la valle, cioè l'Alto Egitto, è per lo più desertico.
Tutta la successiva storia Egizia sarà segnata da questa configurazione, tanto che i faraoni continueranno per millenni a fregiarsi dell'epiteto di Re dell'Alto e Basso Egitto.
A Merimbe è stata riportata alla luce la più antica rappresentazione di un essere umano. Si tratta di una testa maschile in argilla cotta un tempo con barba e capelli posticci che doveva essere fissata sulla sommità di un bastone. Il reperto sarebbe una delle più antiche attestazioni di un culto dedicato a divinità dall'aspetto umano. Sebbene per il resto la cultura di Merinde non abbia avuto molto in comune con le successive tradizioni e costumi degli egizi.
La cultura di Badari, invece, è caratterizzata dalla cosi detta "Ceramica a Bocca Nera", che sarà documentata per un arco di tempo di quasi mille anni. La maggior parte delle testimonianze di questa cultura, però, vengono dalle loro tombe, ed è infatti quella su cui si hanno maggiori testimonianza. Badari è il primo posto dell'Egitto, infatti, dove la popolazione inizia a seppellire i morti in zone determinate e con un proprio corredo funerario. Le sepolture di Badari mostrano per la prima volta in Egitto una distinzione di ceto sociale.
La conoscenza delle fasi più antiche della storia egizia si deve a Sir William Matthew Flinders Petrie. L'archeologo inglese, grazie alle sue ricerche sul campo intorno al 1890, riusci a tracciare le linee di sviluppo della cultura meridionale. I suoi scavi sul sito di Naqada, in Alto Egitto, costituiscono ancora oggi le basi della conoscienza del periodo compreso fra il 4000 e il 3000 a.C. l'asso di tempo chiamato pre-dinastico.
Le ricerche condotte da Petrie possono essere considerate rivoluzionarie per la sua epoca, le sue ricerche infatti, tenevano conto di ogni più piccolo ritrovamento; in tal modo pose le basi del metodo stratigrafico, ancora oggi utilizzato dalla moderna archeologia. Durante lo scavo il terreno viene analizzato strato per strato cominciando da quello più superficiale che è il più recente; in questo modo si possono individuare i diversi reperti appartenenti ad una medesima epoca storica. Applicando un primo metodo di stratigrafia Petrie riuscì a porre in ordine cronologico la ceramica rinvenuta nella necropoli di Naqada e di conseguenza collocò in varie fase temporali le tombe scavate, attribuendo ad ogni una di essere una datazione assoluta.
Verso la metà del V millennio avanti cristo la cultura di Naqada cominciò a estendersilungo tutta la valle del Nilo. Di poco successive sono le testimonianze di culti dedicati a divinità come Min o Neith, che si manterranno per tutto l'arco della storia faraonica. Fu ancora una volta Petrie a scoprire le prime raffigurazioni del dio Min, dio della fertilità maschile. Si tratta di frammenti di statue di grandi dimensioni, una volta itifalliche, rinvenute dall'egittologo inglese nel corso dell'esplorazione del sito di Copto in Alto Egitto.
Grazie al lavoro di Petrie fu possibile suddividere l'epoca di Naqada in tre periodi distinti:
- Naqada I - cultura Amratiana ( 3900 - 3650 a.C. )
- Naqada II - cultura Gerzeana ( 3650 - 3300 a.C. )
- Naqada III - cultura Semainiana ( 3300 - 3060 a.C. ).
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